Perde le gambe, ma con una protesi
può nuotare come una sirena
Nadya Vessey è potuta tornare in piscina, la sua passione prima di subire le amputazioni
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WELLINGTON (Nuova Zelanda) - Nadya Vessey ha sempre voluto nuotare, ma alla donna sono state amputate entrambe le gambe quando era ancora una bambina. Ha chiesto aiuto e ora lo ha trovato - in forma di protesi-coda. Una società che si occupa di effetti speciali per il cinema ha realizzato il suo sogno: in vasca la neozelandese si trasforma in una vera e propria sirena.
LE DUE AMPUTAZIONI - A sette anni Nadya Vessey di Auckland ha subito l'amputazione di una prima gamba a causa di una grave malattia. A 16 ha perso la seconda gamba. Per colpa di un difetto genetico gli arti inferiori non riuscivano a svilupparsi correttamente. E nuotare, sua grande passione, era diventato oramai troppo difficoltoso e faticoso. La società "Weta Workshop" di Wellington, che si occupa di effetti speciali cosmetici e protesici in ambito cinematografico, e che tra l'altro ha realizzato i costumi per il kolossal "Il Signore degli Anelli" e "King Kong", ha realizzato ora il suo desiderio: scivolare nell''acqua come una sirena.
DUE ANNI DI LAVORO - Vessey, nell’aggrapparsi a questa fantasia decise, due anni fa, di scrivere una lettera alla società, chiedendo se potessero costruire un apposita protesi-coda per lei. La costruzione della protesi-tuta ha richiesto due anni di studi e lavoro, portato a compimento da un team di otto creativi nel poco tempo a loro disposizione tra un progetto e l’altro. La donna si è fatta carico solamente delle spese dei materiali. La protesi-coda è fabbricata prevalentemente con neoprene, ovvero tessuto da muta subacquea e stampi plastici, presenta in superficie un disegno a scaglie dipinto a mano. Lee Williams, creatrice dei costumi, voleva che Vessey "diventasse più bella possibile". E così è stato. «Non solo la funzionalità ma anche l'aspetto della protesi era importante. Per noi in ogni caso costituiva una sfida - che abbiamo vinto», ha detto al portale stuff.co.nz, Richard Taylor, direttore di Weta Workshop. La donna ha potuto testare in questi giorni la sua "coda" in una piscina di Kilbirnie e poi nelle acque del porto: “E’ stato magnifico. Ora sono come la piccola sirenetta Ariel”, ha detto Nadya Vessey.
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Nadya Vessey,quando poteva fare esclusivamente dei bagni senza nuotare
Il più è fatto per Nadya,il suo sogno grazie alla tecnologia si è trasformato in realtà,l'attività sportiva che ha dovuto interrompere per i gravi motivi di salute sono stati superati grazie alla ricerca scientifica,in questo caso legata alla produzione cinematografica.
Una buona notizia è necessaria rispetto alla solita cronaca negativa e funesta
@@ post inserito da Dalida @@
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