venerdì 27 febbraio 2009

Nadya Vessey,nonostante il problema alle gambe potrà nuotare

E' STATA REALIZZATA DA UNA DITTA SPECIALIZZATA IN EFFETTI SPECIALI PER IL CINEMA
Perde le gambe, ma con una protesi
può nuotare come una sirena
Nadya Vessey è potuta tornare in piscina, la sua passione prima di subire le amputazioni




WELLINGTON (Nuova Zelanda) - Nadya Vessey ha sempre voluto nuotare, ma alla donna sono state amputate entrambe le gambe quando era ancora una bambina. Ha chiesto aiuto e ora lo ha trovato - in forma di protesi-coda. Una società che si occupa di effetti speciali per il cinema ha realizzato il suo sogno: in vasca la neozelandese si trasforma in una vera e propria sirena.

LE DUE AMPUTAZIONI - A sette anni Nadya Vessey di Auckland ha subito l'amputazione di una prima gamba a causa di una grave malattia. A 16 ha perso la seconda gamba. Per colpa di un difetto genetico gli arti inferiori non riuscivano a svilupparsi correttamente. E nuotare, sua grande passione, era diventato oramai troppo difficoltoso e faticoso. La società "Weta Workshop" di Wellington, che si occupa di effetti speciali cosmetici e protesici in ambito cinematografico, e che tra l'altro ha realizzato i costumi per il kolossal "Il Signore degli Anelli" e "King Kong", ha realizzato ora il suo desiderio: scivolare nell''acqua come una sirena.

DUE ANNI DI LAVORO - Vessey, nell’aggrapparsi a questa fantasia decise, due anni fa, di scrivere una lettera alla società, chiedendo se potessero costruire un apposita protesi-coda per lei. La costruzione della protesi-tuta ha richiesto due anni di studi e lavoro, portato a compimento da un team di otto creativi nel poco tempo a loro disposizione tra un progetto e l’altro. La donna si è fatta carico solamente delle spese dei materiali. La protesi-coda è fabbricata prevalentemente con neoprene, ovvero tessuto da muta subacquea e stampi plastici, presenta in superficie un disegno a scaglie dipinto a mano. Lee Williams, creatrice dei costumi, voleva che Vessey "diventasse più bella possibile". E così è stato. «Non solo la funzionalità ma anche l'aspetto della protesi era importante. Per noi in ogni caso costituiva una sfida - che abbiamo vinto», ha detto al portale stuff.co.nz, Richard Taylor, direttore di Weta Workshop. La donna ha potuto testare in questi giorni la sua "coda" in una piscina di Kilbirnie e poi nelle acque del porto: “E’ stato magnifico. Ora sono come la piccola sirenetta Ariel”, ha detto Nadya Vessey.




Nadya Vessey,quando poteva fare esclusivamente dei bagni senza nuotare



Il più è fatto per Nadya,il suo sogno grazie alla tecnologia si è trasformato in realtà,l'attività sportiva che ha dovuto interrompere per i gravi motivi di salute sono stati superati grazie alla ricerca scientifica,in questo caso legata alla produzione cinematografica.

Una buona notizia è necessaria rispetto alla solita cronaca negativa e funesta

@@ post inserito da Dalida @@

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