giovedì 4 dicembre 2008

Novanta minuti per “rubare” l'Empire State Building

4/12/2008 - L'impresa del New York Daily News

Novanta minuti per “rubare” l'Empire State Building



Con carte notarili e documenti falsi, un reporter del quotidiano si è portato a casa in meno di due ore il grattacielo più famoso d'America: “Volevamo denunciare le falle del sistema di registrazione degli atti di proprietà”


E’ già stato classificato come “uno dei più grandi furti nella storia americana”. Per metterlo a segno sono bastati 90 minuti, ma è soprattutto il bottino a lasciare senza parole: l’Empire State Building, uno dei simboli di New York e dell’America intera, è stato “rubato” da un reporter del New York Daily News.

Sono bastate una manciata di carte, documenti e atti notarili, tutti rigorosamente falsi, per permettere ad una società fittizia creata dal quotidiano di impadronirsi dei 102 piani in stile Art decò del grattacielo, una proprietà che vale 2 miliardi di dollari. Ma lo scopo del “furto” non era economico: con quest’azione, il Daily News ha voluto dimostrare le falle del sistema di registrazione degli atti di proprietà, che non prevede la verifica della veridicità della documentazione da parte degli impiegati.

Il quotidiano ha dato il via all’operazione Empire lunedì, quando uno dei suoi reporter si è presentanto all’ufficio del registro con un atto, regolarmente firmato dalle parti in causa e timbrato da un notaio, che attestava il passaggio di proprietà, dalla Empire State Land Associates ad un’altra società, dell’edificio situato al 338 della Fifth Avenue: verificata la presenza di tutti i documenti necessari, in meno di due ore l’Empire State Building passava nelle mani della fantomatica Nelots Properties Llc. Un nome che, da solo, sarebbe dovuto insospettire l’ufficio, visto che Nelots non è altro che la parola “stolen”, cioè “rubato”, letta al contrario, ma il Daily News ha appositamente infarcito il documento di altre assurdità che sono passate del tutto inosservate: ad uno dei testimoni citati nell’atto è stato dato il nome di Fay Wray, la star del film King Kong del 1933, mentre il notaio porta il nome di William Sutton, celebre rapinatore di banche.

Le copie dei documenti presentati, pubblicate sul sito del quotidiano, dimostrano che il falso timbro del notaio contiene anche un errore grossolano di scrittura, ma nessuno ha sollevato questioni sul curioso passaggio di proprietà: del resto, gli impiegati “non controllano i timbri per vedere se sono veri, controllano solo se ci sono”, racconta un avvocato che conosce bene il sistema.

Naturalmente il New York Daily News ha restituito l’Empire ai legittimi proprietari ventiquattr’ore dopo aver messo a segno il suo colpo di mano, ma sono circa 60mila ogni anno le proprietà che vengono considerate cedute o vendute definitivamente sulla base di false dichiarazioni. Senza contare che un atto di proprietà falso permette di richiedere e ottenere un mutuo, che viene erogato a fronte di transazioni mai avvenute.

La mancanza di controlli accurati e le cifre importanti in gioco fanno di queste finte operazioni immobiliari la nuova frontiera dei guadagni illeciti per falsari e truffatori: “I ladri vanno dove c’è il denaro. E’ per questo che Willie Sutton svaligiava le banche”, commenta Richard Farrell, viceprocuratore distrettuale di Brooklyn, che si è occupato di diversi casi di frode in quest’ambito, “Quella dei falsi atti è solo una nuova forma di rapina”.

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Incredibile vero,Totò con la fontana di Trevi è stato il primo maestro che ha partorito nuovi allievi.

## posted by Marlow ##

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